PASQUALE RUGGIERI
 
Stipulato il compromesso per la costruzione della tramvia, l'ingegnere Pasquale Ruggieri propose, e il Comune l'accolse, l'idea di sostituire la trazione a vapore con quella elettrica. Egli si rivolse all’impresa tedesca Arthur Koppel di Berlino, in quel momento una tra le più accreditate sul piano nazionale e internazionale nel settore della costruzione di impianti tramviari e ferroviari elettrici.
Il rapporto tra il Ruggieri e la Koppel fu sancito da un contratto sottoscritto a Berlino il 13 novembre 1897.
I lavori di costruzione della tramvia, già avviati il 29 ottobre,  si conclusero in tempi utili per la stagione balneare dell’anno successivo.

A distanza di soli sei mesi dall’inaugurazione dell’esercizio tramviario avvenuta il 25 giugno 1998, il Ruggeri si ritirò dalla società. Restano oscure le cause del cessato rapporto. Molto probabilmente il distacco dalla ditta tedesca avvenne perché il Ruggeri indirizzò la sua attività imprenditoriale verso altri settori industriali, o anche per le forti condizioni poste dalla Koppel all'ingegnere leccese.

Il Ruggeri dal novembre 1898 gestì il servizio del gas fino all'installazione dell'illuminazione elettrica; nel 1899 impiantò, a ridosso del gazometro, una fabbrica di ghiaccio artificiale, la prima in Puglia, dotata di modernissime macchine; progettò uno stabilimento frigorifero per la conservazione delle carni e di prodotti alimentari; fu il rappresentante della ditta milanese di pavimentazione e cilindratura a vapore delle strade dell'ing. Emilio Gola e Conelli. Progettista e costruttore della tettoia del mercato delle erbe, il Ruggieri era bene inserito nel mondo industriale italiano ed europeo.

Nel 1908 fu promotore assieme all'avv. Luigi Mastracchi Manes, Giovanni Pranzo, Francesco Zaccaria Pesce, Achille Daniele, Niccolò Foscarini ed alle ditte romane Pietro Cantalupi e Giovanni Giani, della costituzione della Società Anonima Leccese della Ghiacciaia.

La sua attività imprenditoriale fu compromessa, alle soglie della guerra, da una situazione economica fallimentare dalla quale uscì grazie all'intervento del Pellegrino.
Dopo la guerra l'ingegnere leccese si dedicò alla progettazione di case popolari; lo troviamo, infatti, come azionista della Società Anonima Cooperativa Unione Salentina.

Divenne presidente della Federazione combattenti della provincia di Lecce e ricoprì la carica di ingegnere presso la provincia fino alla morte avvenuta nel 1924.