1
Il porto di San Cataldo era stato uno dei più importanti porti del Basso Adriatico durante la metà del Cinquecento. Il suo flusso commerciale era superiore di gran lunga a quello di Bari. Nel biennio 1554-1555 si esportarono 40.600 salme di olio.
Sul ruolo del porto leccese in rapporto agli altri porti pugliesi cfr. B. SALVEMINI, Prima della Puglia, Terra di Bari e il sistema regionale in età moderna, in Storia d'Italia, Le Regioni dall'Unità ad oggi. La Puglia, a cura di B. SALVEMINI e L. MASELLA, Torino 1989, p. 127 sgg.

 
 



 

2
La zona paludosa, denominata paludi Quatina e Quatinelle, si estendeva da porto S. Giovanni alla strada rotabile Lecce-S. Cataldo. Un primo progetto di risanamento della zona fu redatto dagli ingegneri F. Bernardini e G. Casetti il 20 aprile 1860 che suddivise le paludi esistenti in quattro gruppi. Cfr. la relazione della giunta provinciale A sua Eccellenza il Ministro dei Lavori Pubblici. Proposta, indirizzo, voto del Consiglio Provinciale di Terra d'Otranto, Lecce 1883, pp.29-30, approvata nella seduta del 12 giugno 1883 in occasione della classificazione delle terre paludose della provincia.
Sull'argomento cfr. anche A. GUARIGLIA, Relazione letta nella tornata del Consiglio Municipale di Lecce del 12 maggio 1879 sugli atti relativi all'opera di un ancoraggio nella spiaggia di San Cataldo, Lecce 1879.
 
 
 



 

3
Il progetto Primicerio (27 ottobre 1863) presentava un preventivo di spesa di 180.000 lire; quello di Augusto Pazzi (17 luglio 1865) prevedeva una spesa di 315.000 lire; Tommaso Mati (25 giugno 1873) declinò l'incarico. L'ing. R. Cintio presentò un preventivo di 570.000 lire. Archivio Storico del Comune di Lecce (d'ora innanzi citeremo ACL), cat. 10, b. 37.
Anche la Deputazione Provinciale a sua volta si era interessata della questione e aveva inoltrato al Consiglio Superiore dei LL. PP. il progetto dell'ing. Milone per lo scavo subacqueo della secca di S. Cataldo. Nella relazione annuale al Consiglio Provinciale si legge che il Ministero "non vede alcun vantaggio, e non ravvisa convenienza per uno scalo o approdo a San Cataldo". Cfr., Atti del Consiglio Provinciale di Terra d'Otranto (d'ora in poi ACP ad annum), 1874, Lecce 1875, p. 121.
 
 
 



 

4
A. GUARIGLIA, Relazione, cit., p. 15.
 
 
 



 

5
Cfr. la discussione che si sviluppò in Consiglio comunale il 12 maggio 1879 riportata in Appendice alla Relazione del sindaco Guariglia, cit., pp. 18-26.
 
 
 



 

6
Su questo aspetto si rinvia ai saggi di M. M. RIZZO, L'Elite politica: dal Municipio al Parlamento; di A. L. DENITTO, Proprietari, mercanti, imprenditori tra rendita e profitto e di C. PASIMENI, Il governo del Municipio: politica fiscale, crescita urbana, controllo sociale (1860-1919), in Storia di Lecce dall'Unità al secondo dopoguerra, a cura di M. M. RIZZO, Bari-Roma, Laterza, 1992.
 
 
 



 

7
Sui progetti delle ferrovie di complemento e sul dibattito che impegnò a lungo il Consiglio Provinciale, rinviamo al nostro "Il treno dei sogni". Trasporti, realtà urbane e potere locale in Terra d'Otranto (1863-1931), Congedo Editore, Galatina 1990.
 
 
 



 

8
C. MACOR, Da Lecce a San Cataldo. Ferrovia - Ancoraggio - Bonifica, Lecce 1882, p.7.
 
 
 



 

9
Archivio di Stato di Lecce (d'ora innanzi citeremo ASL), Pref., Serie I, III versamento, b. 176, f. 1145, seduta del Consiglio comunale del 29 aprile 1882; cfr. anche gli odg del Consiglio Provinciale di Sanità, del Comizio Agrario di Lecce e della Camera di Commercio rispettivamente del 22, 25 e 30 maggio 1882.
 
 
 



 

10
ASL, ibidem, Risposta del Ministro dei LL. PP. al prefetto di Lecce, 8 luglio 1882.
 
 
 



 

11
ASL, ibidem, Relazione di Michele De Pandis al Comitato Promotore della ferrovia Lecce-San Cataldo, 24 e 25 novembre 1882.
 
 
 



 

12
ASL, ibidem, ed anche ACL, cat. X, b. 2, f. 1.
 
 
 



 

13
O. CARLINO, Tranvia elettrica Lecce-San Cataldo, in "Numero Unico per le feste inaugurali nel giugno 1898", Lecce 1898, p. 151.
 
 
 



 

14
ASL, ibidem, lettera di Giuseppe Pellegrino, in quel periodo assessore ai LL. PP. nella giunta di G. B. Libertini (1886-1888), al prefetto di Lecce, 20 luglio 1888.
 
 
 



 

15
Cfr. C. PASIMENI, Il governo del Municipio, op. cit., pp. 312-322; ed anche M. FAGIOLO-V. CAZZATO, Lecce, Roma-Bari, 1984.