I  PROGETTI  TRAMVIARI  IN  TERRA  D’OTRANTO
Dopo la costruzione delle due tratte ferroviarie Zollino-Gallipoli (1885) e Taranto-Brindisi (1886), la provincia di Lecce attese per oltre vent'anni la costruzione di altri tronchi ferroviari. 
Nel frattempo si era sviluppato un ampio dibattito per individuare un'alternativa alla ferrovia e per dotare la provincia di Terra d'Otranto di un sistema di trasporto efficiente che mettesse in collegamento i più grossi centri rurali interni con gli snodi ferroviari principali di Lecce, Brindisi e Taranto. 
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La progettazione di un sistema tramviario, leggero e funzionale ai collegamenti interni della provincia, si fece strada nell'opinione pubblica salentina e interessò il Consiglio provinciale. 

Fu Giuseppe Ruggieri, ingegnere, consigliere provinciale, deputato al Parlamento nella XVII, XVIII e XIX legislatura, padre di Pasquale Ruggieri che sarà l'artefice della tramvia elettrica Lecce-San Cataldo, che avanzò la proposta della costruzione di una rete tramviaria provinciale come sistema integrato del trasporto ferroviario. 

Quella proposta non trovò consensi nel Consiglio provinciale che, al contrario, decise di indirizzare le risorse verso il completamento del sistema ferroviario provinciale. 

Le classi dirigenti salentine non ritennero produttivo impiantare un sistema tramviario provinciale, perché le tramvie, come sistema di collegamento di uomini e non di merci, furono considerate un mezzo adatto alle realtà economicamente e industrialmente più avanzate e per niente funzionali ad una società agricola quale era quella della provincia di Lecce.
 
LINEE TRAMVIARIE PROGETTATE O
REALIZZATE IN PROVINCIA DI 
TERRA D'OTRANTO TRA IL 1881 E IL 1933
 

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Tramvia a Vapore Taranto - Manduria - San Pancrazio - Campi Salentina - Lecce (1881)
Tramvia Lecce - San Cataldo (1898-1933)
TRAMVIE ELETTRICHE PROGETTATE TRA IL 1906 E IL 1910:
1. Gagliano - Santa Maria di Leuca
2. Poggiardo - Minervino - Otranto
3. Galatina - Supersano - Ruffano - Specchia - Tricase Porto
4. Zollino - Martano - Cannole - Minervino - Santa Cesarea
5. Lecce - Martano - Maglie, con diramazione Castrì - Vernole - Melendugno
6. Pulsano - San Giorgio Ionico - Grottaglie
7. Taranto - San Giorgio Ionico - Sava - Manduria
8. Brindisi - San Vito dei Normanni - Ceglie Messapica
TRAMVIE ELETTRICHE PROGETTATE TRA IL 1914 E IL 1922:
1. Brindisi - Carovigno - Ostuni - Ceglie Messapica - Francavilla F.na - Latiano - Mesagne - Brindisi
2. Taranto - San Giorgio Ionico - Carosino - Grottaglie - Ceglie Messapica - San Vito dei Normanni - Brindisi
FERROVIE/TRAMVIE ELETTRICHE PROGETTATE TRA IL 1924 E IL 1925:
1. Taranto - Avetrana - Porto Cesareo - Nardò - Gallipoli
2. Porto Cesareo - Leverano - Copertino - Monteroni - Lequile - Lecce - Cavallino - Castrì - Caprarica - Calimera - Martano - Castrignano - Melpignano - Cursi - Maglie - Minervino - Santa Cesarea

La questione delle tramvie richiamò l'attenzione dei leccesi sulla possibilità di utilizzare questo mezzo più economico per collegare Lecce a San Cataldo e realizzare il vecchio sogno di un collegamento celere con il mare.

Nell’immediato dopoguerra e poi durante il fascismo furono predisposti nuovi progetti per la costruzione di tramvie elettriche, che presentavano caratteristiche ed obiettivi del tutto diversi rispetto ai precedenti.
Essi si inserivano nella politica fascista di intervento dello Stato per il risanamento delle zone malariche e paludose, coniugando trasporti, bonifica e colonizzazione interna.

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In quest’ottica furono progettate le ferrovie elettriche Gallipoli-Nardò-Taranto, che interessava la zona malarica dell’Arneo, e la Porto Cesareo-Lecce-Santa Cesarea Terme, con la quale il fascismo intendeva rilanciare lo sviluppo turistico e termale della zona.
Zoom Per la costruzione delle due ferrovie elettriche furono costituiti due consorzi: il Consorzio Ionico-Salentino e il Consorzio Adriatico-Salentino; ma esse, come le altre progettate nella provincia di Terra d’Otranto, non furono mai realizzate.