I PROGETTI TRAMVIARI IN TERRA D’OTRANTO |
La progettazione di un sistema tramviario, leggero e funzionale
ai collegamenti interni della provincia, si fece strada nell'opinione pubblica
salentina e interessò il Consiglio provinciale.
Fu Giuseppe Ruggieri, ingegnere, consigliere provinciale, deputato al Parlamento nella XVII, XVIII e XIX legislatura, padre di Pasquale Ruggieri che sarà l'artefice della tramvia elettrica Lecce-San Cataldo, che avanzò la proposta della costruzione di una rete tramviaria provinciale come sistema integrato del trasporto ferroviario. Quella proposta non trovò consensi nel Consiglio provinciale che, al contrario, decise di indirizzare le risorse verso il completamento del sistema ferroviario provinciale. |
REALIZZATE IN PROVINCIA DI TERRA D'OTRANTO TRA IL 1881 E IL 1933 |
Tramvia
a Vapore Taranto - Manduria - San Pancrazio - Campi Salentina - Lecce
(1881)
Tramvia Lecce - San Cataldo (1898-1933) TRAMVIE ELETTRICHE PROGETTATE TRA IL 1906 E IL 1910: 1. Gagliano - Santa Maria di Leuca 2. Poggiardo - Minervino - Otranto 3. Galatina - Supersano - Ruffano - Specchia - Tricase Porto 4. Zollino - Martano - Cannole - Minervino - Santa Cesarea 5. Lecce - Martano - Maglie, con diramazione Castrì - Vernole - Melendugno 6. Pulsano - San Giorgio Ionico - Grottaglie 7. Taranto - San Giorgio Ionico - Sava - Manduria 8. Brindisi - San Vito dei Normanni - Ceglie Messapica TRAMVIE ELETTRICHE PROGETTATE TRA IL 1914 E IL 1922: 1. Brindisi - Carovigno - Ostuni - Ceglie Messapica - Francavilla F.na - Latiano - Mesagne - Brindisi 2. Taranto - San Giorgio Ionico - Carosino - Grottaglie - Ceglie Messapica - San Vito dei Normanni - Brindisi FERROVIE/TRAMVIE ELETTRICHE PROGETTATE TRA IL 1924 E IL 1925: 1. Taranto - Avetrana - Porto Cesareo - Nardò - Gallipoli 2. Porto Cesareo - Leverano - Copertino - Monteroni - Lequile - Lecce - Cavallino - Castrì - Caprarica - Calimera - Martano - Castrignano - Melpignano - Cursi - Maglie - Minervino - Santa Cesarea |
La questione delle tramvie richiamò l'attenzione dei leccesi sulla possibilità di utilizzare questo mezzo più economico per collegare Lecce a San Cataldo e realizzare il vecchio sogno di un collegamento celere con il mare.
Nell’immediato dopoguerra e poi durante il fascismo furono predisposti
nuovi progetti per la costruzione di tramvie elettriche, che presentavano
caratteristiche ed obiettivi del tutto diversi rispetto ai precedenti.
Essi si inserivano nella politica fascista di intervento dello Stato
per il risanamento delle zone malariche e paludose, coniugando trasporti,
bonifica e colonizzazione interna.
In quest’ottica furono progettate le ferrovie elettriche Gallipoli-Nardò-Taranto, che interessava la zona malarica dell’Arneo, e la Porto Cesareo-Lecce-Santa Cesarea Terme, con la quale il fascismo intendeva rilanciare lo sviluppo turistico e termale della zona.
Per la costruzione delle due ferrovie elettriche furono
costituiti due consorzi: il Consorzio Ionico-Salentino
e il Consorzio Adriatico-Salentino; ma esse, come le altre progettate nella
provincia di Terra d’Otranto, non furono mai realizzate.
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