Palamà   Giuseppe

Sogliano Cavour 1888 - 1959

Nato a Sogliano Cavour, in provincia di Lecce, il 22 maggio 1888, Giuseppe Palamà si laurea "Ingegnere industrial-meccanico" presso il politecnico di Milano. Per più di trent'anni insegna matematica e fisica al liceo "G. Palmieri" di Lecce. Viene ricordato come persona piuttosto riservata e di profonda umanità. Fu stimato per l'impegno nell'insegnamento, anche se pochi erano a conoscenza della sua profonda passione per la matematica. Passione e grande abilità nel calcolo gli hanno consentito, pur operando lontano dai grandi centri di ricerca, di produrre oltre cento scritti di matematica, pubblicati su riviste nazionali e internazionali, nonché di avere rapporti epistolari con numerosi matematici italiani e stranieri.

I primi lavori, pubblicati sul Bollettino dell'Unione Matematica Italiana, trattano di alcune proprietà dei poligono regolari. Successivamente, si occupa di Analisi Diofantea, inserendosi, sia pure marginalmente, nel programma di ricerca in Algebra astratta, avviato a Catania da M. Cipolla e G. Scorza.

Si occupa anche di questioni relative all'algebra delle successioni, allo sviluppo dei determinanti di Vandermonde e di Hankel, ai  numeri di Bernoulli. Tra i lavori più importanti, due memorie pubblicate nei Rendiconti della Regia Accademia dei Lincei. La prima presentata da G. Scorza, la seconda da U. Amaldi.

Passa poi a occuparsi di equazioni differenziali, in particolare della generalizzazione dei polinomi di Hermite e di Laguerre. Uno scritto su questo argomento viene presentato da G. Fubini all'Accademia Nazionale dei Lincei e due vengono pubblicati sulla rivista tedesca Mathematische Zeitschrift

Se le prime ricerche di matematica elementare fanno di Palamà un bravo insegnante e un profondo conoscitore della materia che insegna, le ricerche di Analisi lo presentano come un valido ricercatore. Pur restando nel suo studio di Sogliano, riesce a farsi apprezzare da eminenti studiosi italiani e esteri. 

Nel 1939, la Società Italiana di Matematica e Fisica, "Mathesis", gli conferisce un premio per aver prodotto le migliori pubblicazioni dell'anno. Nel 1948, la rivista francese "Intermédiaire des Recherches Mathématiques" gli assegna il primo premio per il miglior lavoro di documentazione e bibliografia in matematica.

Negli anni Quaranta, riceve offerte di insegnamento da diverse università italiane, in particolare da Pisa. Palamà rifiuta, preferendo la vita tranquilla del suo paese di origine. Nell'A.A. 1950-51, accetta, comunque, di insegnare presso l'Università di Bari, dove tiene corsi di Analisi algebrica e Teoria dei numeri. L'anno seguente preferisce ritornare a insegnare nel liceo leccese.

Nel 1954, l'Accademia Nazionale dei Lincei, gli assegna il premio del Ministero della Pubbblica Istruzione come riconoscimento per i lavori pubblicati nel quinquennio 1949-1954. Nel 1958 vince ancora il premio della Società di Matematica e Fisica.

Un'ulteriore prova della stima di cui godeva è testimoniata dal fatto che G. Sansone utilizza alcuni lavori di Palamà in un testo divenuto un classico: G. Vitale e G. Sansone, Moderna teoria delle funzioni di variabile reale, Bologna, Zanichelli, 1952, pp. 334, 336, 418, 593.

Negli ultimi anni della sua attività di ricerca si occupa delle Multigrade,  un campo di ricerca che resterà uno dei tanti rami secchi della matematica.

Muore il 14 ottobre 1959. Nel 1986, il comune di Sogliano gli ha intitolato la propria scuola media.

I lavori di Palamà occupano un posto marginale nella storia della matematica, ma è difficile stabilire fino a che punto un tale limite sia imputabile alle capacità del ricercatore. E' anche possibile che la mancanza di piena originalità della sua produzione sia lo scotto che egli deve aver pagato per aver scelto di vivere lontano dai centri organizzati di ricerca e senza la guida di validi maestri.

Per una bibliografia completa di G. Palamà, confronta

A. Bernardo, Nota bio-bibliografica su Giuseppe Palamà, in "Idee", 37/38 (1998), pp. 243-263.

La maggior parte degli estratti dei suoi scritti si possono consultare pressa la biblioteca del Liceo "G. Palmieri" di Lecce.

(Segnalato da  Antonio Bernardo)

 

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