De Giorgi aveva una fondamentale intuizione
geometrica, “vedeva” gli enti matematici e le soluzioni alle quali
perveniva poi con rigorosa deduzione; la fantasia non gli impediva di
trovare risultati inattesi che per alcuni erano addirittura contrari
all’intuizione. Nel proporre una congettura spesso dava anche una
valutazione della sua verità.
Egli riteneva che la trasmissione delle idee e delle
conoscenze fosse una delle più alte forme di carità, un servizio reso
alla comunità intera. Per nulla geloso delle sue idee, amava discutere
durante lunghe passeggiate o intorno ad un tavolo, riconoscendo alla
convivialità un carattere gioioso, quasi sacro.
Profondo credente, De Giorgi sosteneva, sorretto
anche dal pensiero di altri matematici contemporanei, che “... una
visione religiosa può dare un senso anche al lavoro spicciolo
dell’usuale ricerca matematica”.
Dall’intreccio
della sua visione della matematica con le sue convinzioni religiose nasce,
come tutta la sua attività, il suo profondo impegno civile soprattutto
nella difesa dei diritti umani. Come rappresentante italiano di Amnesty
International si adoperò in prima linea per la liberazione di altri
matematici vittime di regimi politici, come il russo Leonid Pliusc e
l’uruguaiano José Louis Massera.
Come cristiano sentiva l’urgenza della
testimonianza, come matematico propugnava il dialogo tra persone unite da
un vero interesse per gli stessi problemi, superando l’etica della
tolleranza per passare all’etica della comprensione e dell’amicizia
tra persone e popoli.
Ai giovani si presentava come “consigliere”,
evitando accuratamente il tono da “predicatore” ma conservando quello
di “profeta”, cioè di colui che parla con autorità a nome di quelli
che ci hanno preceduto e dice cose che trascendono il tempo.
La sua profonda convinzione che la vocazione ultima
dell’uomo è la vita, non la morte, ha impressionato tutti quelli che lo
hanno conosciuto, credenti e non credenti.
Docente della Scuola Normale Superiore di Pisa vi ha
fondato una scuola di analisti (non solo italiani) di valore
universalmente riconosciuto.
A lui è stato intitolato il Dipartimento di
Matematica dell’Università di Lecce.
(da
G. De Cecco 1998)
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