GALATEO  ANTONIO
(Antonio De Ferraris)
Galatone 1444 – Lecce 1517

Nacque a Galatone da Pietro de Ferraris e Giovanna d’Alessandro.

Iniziati in patria gli studi delle Lettere, della Medicina e della Fisica, si trasferì a Ferrara per approfondirli. Laureatosi giovanissimo, esercitò la professione di medico a Ferrara, Venezia e quindi a Napoli, acquistando una notevole rinomanza, tanto da diventare assiduo frequentatore della Corte, stimato e apprezzato dai Sovrani, e divenendo membro della famosa Accademia Pontaniana.

La sua natura schiva e modesta lo portò ad accettare il posto di medico condotto a Gallipoli, dove la sua vita assunse un ritmo sereno e tranquillo, turbato però dalle vicende che si susseguirono nel Regno di Napoli per le varie guerre. Basti tra tutte l’assedio e il sacco di Otranto ad opera dei Turchi nel 1480, che egli descrisse, insieme alla liberazione della città da parte di Alfonso Duca di Calabria, in una famosa opera, scritta in latino.

A Roma godette dell’ amicizia di numerose personalità, tra cui il Cardinale Giovanni dei Medici, futuro Papa Leone X. Trasferitosi a Bari divenne medico di famiglia della Duchessa Isabella D’Aragona e proprio durante un viaggio da Bari in Calabria fu catturato dai pirati e fatto schiavo.

Riscattatosi si traferì a Lecce, dove istituitì un’Accademia sul modello della Pontaniana di Napoli, iniziando la compilazione della sua opera più famosa, De Situ Japigiae, in cui inserisce anche osservazioni sulle caratteristiche fisiche della regione.

Alla morte della moglie, si fece prete di rito greco. Morì a Lecce il 22 novembre 1517.

 

Opere:

Sono tutte di carattere letterario

De Situ Japigiae

 

 

Hanno scritto di lui:

Giuseppe Boccanera da Macerata, in Biografia degli uomini illustri del Regno di Napoli,

Tip. Nicola Gervasi, Napoli 1814 (ristampa an. in Biografia degli uomini illustri salentini, Edizione del Grifo, Lecce 1990)